Iniziativa Parkinsoniani: “Assistenza a rischio”.


articolo pubblicato sul Resto del Carlino del 22/02/2017.

"La nostra associazione è stata fondata da 23 anni fa e da allora abbiamo promosso attività per centinaia di persone con la malattia di Parkinson, grazie a contributi, donazioni e alla generosità dei volontari, ma ora siamo in difficoltà economiche e c'è il rischio di mettere a repentaglio non solo l'assistenza, ma anche l'importante punto di riferimento per pazienti e familiari che la nostra sede rappresenta".
Giovanno Zecchi, presidente di Iniziativa Parkinsoniani Onlus, lancia un grido d'allarme, ammettendo che i problemi sono iniziati alcuni anni fa, complice la prolungata crisi economica con un netto calo delle donazioni e contributi sia pubblici e privati. "nella nostra palestra di via Lombardia, 36 organizziamo corsi di ginnastica neuromotoria, yoga, logopedia e danzaterapia -precisa il presidente- e per il sostegno alla persona, sedute di psicologia per pazienti e familiari. Queste attività, associate ai farmaci, contribuiscono al rallentamento della progressione della malattia anche perché l'attività va fatta in modo continuativo e i nostri corsi, che prevedono tre sedute settimanali, durano da settembre a giugno". Iniziativa Parkinsoniani arriva anche nelle case. "Lo scorso anno grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio e alla Fondazione del Monte -sottolinea Zecchi- siamo riusciti ad avviare un progetto per seguire nelle loro abitazioni pazienti che non erano pià in grado di venire in palestra, garantendo loro un totale di 276 interventi ai pazienti nelle loro abitazioni. In precedenza, inoltre, la Fondazione del Monte aveva finanziato gran parte della ristrutturazione del locale concesso dal Comune di Bologna in comodato d'uso gratuito poi destinato a sala corsi".

L'associazione, per mantenere inalterato il livello qualitativo dell'assistenza e sopperire al calo delle entrate, ha deciso per un piccolo aumento delle quote mensili dei partecipanti ai corsi e rivisto il compenso dei fisioterapisti. "Con queste scelte dovremmo chiudere il bilancio in pareggio -si augura Zecchi-. Ringrazio i pazienti e i professionisti che hanno accettato queste modifiche, dimostrando che la loro opera non è legata prettamente a un rapporto economico, ma a un forte senso di appartenenza e di solidarietà. Alle istituzioni pubbliche e private chiediamo di aiutarci per sostenere persone meno fortunate di noi".
Il presidente, infine, lancia un appello: "La carenza di risorse umane obbliga i pochi volontari, in particolare gli addetti alla segreteria, a un lavoro pesante: chi decidesse di dedicare un po' del propio tempo alla nostra associazione può contattarci, sarà il benvenuto".

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